20020514
UNA PICCOLA STORIA CHE VIVE ACCANTO ALLA STORIA.
STORIA DI UN’IMPRESA a cura di Andrea Meloni
Per la prima volta, grazie ad un’inattesa intervista di Paolo Pillonca, mi trovo piacevolmente costretto a fermarmi e riflettere sulla mia esperienza di giovane imprenditore.
Chi sono e cosa propongo? Dove, quando e perché?
Sono un ragazzo di 28 anni che, senza sponsorizzazioni, sta cercando di realizzare un’idea o meglio dire un sogno: dare voce al sentimento.
La mia sede è in una via della città di Cagliari. Ho aperto, grazie agli incentivi pubblici, un’attività di videoproduzioni e service per manifestazioni pubbliche. Da dicembre 2001 concorro sul mercato isolano ed europeo e, pian piano, sto costruendo il mio lavoro.
Vi sono due aspetti dell’idea imprenditoriale: il primo è quello di rispondere alle esigenze di Associazioni, Enti, privati che pur avendo grandi energie hanno bisogno di un supporto tecnico adeguato alle proprie risorse; il secondo, più ambizioso, è quello di dare visibilità all’Archivio “Immagini per la storia” che dal 1994 documenta l’identità dei sardi. Come legare l’immediatezza della tecnologia e la ricerca di informazioni sempre nuove con la lentezza dell’esperienza che narra sentimento dei sardi? La risposta è molto semplice: saper ascoltare prima di tutto, documentare e, quindi, tradurre, secondo i moderni linguaggi, quel sentimento d’amore per la propria terra che solo i nostri nonni sanno trasmettere.
Come nasce quest’idea. Nella mia esperienza ho avuto una grande fortuna: stare ad ascoltare persone che credono nella Sardegna e nel futuro di questa cultura. Nel dicembre del 1994, infatti, ho iniziato a collaborare con la Fondazione Culturale Sardinia, di cui fanno parte prestigiose personalità del mondo dell’informazione, del mondo politico, sociale e religioso della nostra isola. Per quattro anni ho ascoltato ma ho anche fatto una scelta, un investimento: impegnarmi a dare forma alle idee per trasmettere quei messaggi. Mi hanno insegnato molto, senza mai indicarmi la strada ma lasciando che trovassi io la mia. Tanti personaggi in gamba che mi hanno aiutato a crescere ma che purtroppo mi hanno lasciato l’amaro in bocca per aver preferito strade personali ad un percorso comune che rendeva la Fondazione unica. Devo molto a quel Presidente. Credo che sarà sempre “il” Presidente della Fondazione”. Mi ha insegnato il fascino della politica, come captare gli umori e i momenti opportuni, come muoversi nei corridoi del Palazzo, ma soprattutto è colui che ha basato il comune lavoro sulla fiducia di “fare” insieme.
E’ vero ho fatto tutto da solo. Magari non ho creato l’impero Tiscali ma in fondo ho fatto molto di più perché l’ho fatto io. Questo non è poco visto che attorno ai giovani sardi prevalgono modelli costruiti sull’opportunismo politico o sul solo interesse economico. Modelli che distruggono la voglia di “fare” dei giovani che vivono in attesa che qualcuno cerchi loro un impiego. Così si distruggono le speranze e la dignità dei giovani. Cosi ci si allontana dal valore del lavoro individuale come crescita della comunità. Mai smettere però di difendere quella dignità perché a volte accadono miracoli.
Oggi quella intuizione iniziale è diventata realtà. Grazie alle moderne tecnologie multimediali è possibile realizzare un prodotto finito che racconti un’emozione attraverso i suoni, le immagini e le parole. Tutta questa presunzione però nasce da una grande e unica fortuna: poter stare al fianco del prof. Giovanni Lilliu. Non sono un suo allievo e non conosco bene le sue grandi opere letterarie ma vivo la sua energia e l’amore che trasmette a tutti i sardi per la propria terra. Un rapporto semplice ma anche particolare visto che a volte da Maestro il professore sa anche essere allievo. E’ incredibile a 88 anni ha la voglia di un bambino nell’imparare ad utilizzare il computer. Devo dire che come allievo è indisciplinato: davanti alla tastiera si lancia in mille tic tac tra pulsanti e cursori ma quando si pianta il PC o la stampante puntualmente arriva una telefonata fantastica: Andrea puoi venire si è spento tutto.
Entrare nel suo studio è come entrare nella storia. Una storia dove si è comunque protagonisti perché chi la racconta riesce sempre a trovare le parole giuste per coinvolgerti e per ricercare dentro se le risposte. Porto con me sempre un insegnamento: rispetta sempre le Istituzioni ma se hai sei convinto di aver ragione vai fino in fondo perché queste ti appartengono.
Ed ecco in poche righe la mia storia che vive accanto alla storia. Partecipare, documentare, rivedere e riascoltare le parole dei grandi insegna sempre qualcosa. Ma è anche una storia che nasce grazie alla fiducia di tante persone amiche, coetanei e non, che hanno saputo dare fiducia al mio lavoro-impresa che diventerà, pian piano, una solida quercia. Per farmi pubblicità dovrei elencare tutti i prodotti che posso offrire, ma non è questo che ora desidero. Per me adesso è più importante far capire che un sogno può vivere in Sardegna cosi com’è: semplicemente quello.
La speranza è che dopo tanto fare qualcuno si accorga che dietro quella telecamera – segnata dalla chiocciolina – non c’è solo un servizio televisivo ma c’è la voglia di sentire e trasmettere emozioni.
Oggi inizio un cammino, spero di poter avere l’occasione di collaborare con importanti emittenti televisive per diffondere quei messaggi.